VITO GAMBERALE INTERVISTATO DA TEMPI

Il top manager giudica surreale la recente storia di Telecom ed auspica un intervento pubblico a tutela degli asset strategici per il Paese

In un’intervista rilasciata alla rivista Tempi, Vito Gamberale, negli Anni Novanta uno dei principali protagonisti della crescita esponenziale della telefonia mobile in Italia e nel Mondo – con il lancio di TIM, di cui fu, tra le altre cose, primo Amministratore Delegato – è tornato a parlare di Telecom, esprimendo il suo punto di vista sulle recenti vicende che hanno interessato il Gruppo e sull’importanza strategica di Sparkle, la controllata di TIM che, con i suoi cavi sottomarini in fibra ottica, detiene un’infrastruttura altamente sensibile e strategica per il Paese.

Ad essere strategica è in realtà, secondo Gamberale, la stessa Telecom. Nel resto d’Europa, ricorda infatti il manager, tutti i Paesi rivolgono grande attenzione alle aziende ritenute importanti, assumendo azioni in loro difesa. Inoltre, in nessun Paese del G20 si è mai assistito ad una situazione in cui l’ex monopolista pubblico sia finito in mano a un gruppo privato straniero, una prova della grande importanza del settore delle telecomunicazioni.

Uno degli aspetti chiave da tenere in considerazione sulla vicenda risiede, secondo Gamberale, nei pesi specifici tra i vari paesi, soprattutto in un periodo di forte instabilità come quelle che attraversa attualmente il bacino del Mediterraneo. Sparkle è un asset “che ci dà potere e ruolo nei confronti dell’Occidente”. Ora più che mai, insomma, sarebbe da tutelare la strategicità della rete che Telecom detiene e che collega Italia, America, Nord Africa e Medio Oriente.

Ma dove risiede la ragione storica del graduale passaggio in mani straniere di Telecom, prima con la spagnola Telefonica e poi con Vivendi? Secondo Gamberale la principale causa è da ricercare in tutti i governi succeduti a quello guidato dall’ex premier Romano Prodi che, nonostante abbia portato alla privatizzazione dell’azienda, ha sempre mostrato particolare attenzione al tema delle grandi aziende strategiche, difendendo gli asset importanti. Dal canto loro, invece, i governi successivi, anche in nome di una mal interpretata concezione di libero mercato, si sarebbero sostanzialmente limitati a voltare le spalle, disinteressandosi del problema.

Ma Sparkle non è l’unico asset strategico. Lo è, secondo Gamberale, tutta Telecom, in quanto base per la costruzione del futuro delle tlc italiane nell’era del web. Il “tema Telecom” andrebbe dunque ridiscusso, anche alla luce del “totale declino e abbandono” in cui attualmente versa il Gruppo, ormai “simbolo del decadentismo globale che l’Italia sta avendo”.

Nell’intervista a Tempi, Gamberale ha avuto modo di criticare la strategia nazionale in materia di diffusione delle connessioni a banda ultralarga, con una concorrenza nella creazione della rete che egli giudica “costosa e inutile”.

Ma come salvare Telecom? L’auspicio del top manager è che si crei un nucleo para-istituzionale, che magari coinvolga la Cdp e i fondi previdenziali, per tornare a una Telecom ad investimento pubblico.

L’intervista a Vito Gamberale è consultabile al seguente collegamento:

http://www.tempi.it/telecom-riaprite-quella-porta#.WcDZHMZx2Uk

QUERCUS PUNTA AD AFFERMARSI COME LEADER DI SETTORE NELL’UE

A colloquio con Milano Finanza, il presidente di Quercus, Vito Gamberale, illustra la strategia del fondo amministrato da Diego Biasi nel settore delle rinnovabili

L’obiettivo è quello di affermarsi come leader di settore nell’UE. Ad affermarlo è Vito Gamberale, stimato manager già alla guida di primarie realtà dell’economia nazionale, con un bagaglio d’esperienza che spazia attraverso vari settori, tra cui appunto quello delle energie rinnovabili. Gamberale è stato infatti uno dei principali promotori della creazione e del successo di F2i, il più grande fondo italiano dedicato alle infrastrutture. Un modello di successo lanciato nel 2007 e che, dopo la creazione di due fondi e risultati di tutto riguardo, Gamberale ha deciso di lasciare nell’ottobre 2014 per abbracciare nuove sfide professionali. Tra di esse, la principale è proprio Quercus Assets Selection, di cui nello stesso anno è diventato presidente, mettendo la sua esperienza al servizio della società fondata e amministrata da Diego Biasi.

Quercus può contare su cinque fondi di cui i primi due, per una raccolta di circa 130,5 milioni di euro, sono stati lanciati tra il 2010 e il 2012, mentre i restanti tre hanno preso avvio lo scorso anno e sono specializzati in investimenti nel mercato secondario delle rinnovabili in Italia e in Europa, con una raccolta complessiva che ha sinora già raggiunto 150 milioni di euro e un target di 500 milioni entro la metà del 2019.

L’ultima operazione di Quercus, realizzata attraverso ASI – Azienda Solare Italiana (una jv paritetica tra Quercus e Swiss Life Funds), risale allo scorso agosto, con l’acquisizione di sei impianti fotovoltaici dislocati tra Puglia e Sicilia, per una potenza installata complessiva di 18,4 MW e un valore di 61 milioni di euro, che andranno aggiungersi agli altri già in dotazione, portando al superamento della soglia dei 100 MW di potenza complessiva in portafoglio.

Come ricordato anche dall’articolo di MF, ASI ha distribuito, lo scorso dicembre, un dividendo straordinario del 20% del capitale investito, da cui una cedola del 7,3% a favore degli investitori di Quercus. Il presidente Gamberale ha sottolineato che nel 2016 Quercus è stato l’unico fondo specializzato nelle energie rinnovabili ad aver distribuito un dividendo, garantendo un rendimento superiore al 10% attraverso il fondo dedicato al fotovoltaico. Il top manager ha inoltre messo in evidenza che la prima cedola è stata distribuita dopo soltanto un semestre e ha anticipato che nel 2018 anche il fondo dedicato all’eolico, che debutterà con una prima operazione a settembre, distribuirà un primo dividendo.

Oltre confine, Quercus guarda con particolare interesse a possibilità d’investimento nel settore eolico all’interno della penisola Scandinava, mentre riguardo il modello per le acquisizioni, Gamberale ritiene da preferire le trattative dirette alla partecipazione a beauty contest, al fine di evitare potenziali contenziosi che potrebbero danneggiare gli investitori.

Intanto si lavora per cercare un co-investitore per ciascun nuovo fondo, al fine di fare massa critica e garantire una way out agli investitori, anche se Gamberale non fa riferimento a possibili nomi nello specifico. Il settimanale di Class Editore indica tuttavia nelle compagnie assicurative degli interlocutori particolarmente interessati.

VITO GAMBERALE PRESIEDE LA COMMISSIONE ASSEGNATARIA DEL PREMIO «AMMINISTRAZIONE, CITTADINI, IMPRESE» DELL’ASSOCIAZIONE ITALIADECIDE

“Italiadecide”, Associazione guidata da Luciano Violante, Presidente emerito della Camera dei Deputati, si batte da tempo per la qualità delle politiche pubbliche e il 21 marzo ha presentato nella Sala Regina di Montecitorio il suo ultimo rapporto riguardo all’innovazione e alla trasformazione digitale. L’obiettivo è iniziare a riconoscere e a mettere in evidenza che in Italia vi sono realtà che funzionano e lasciano ben presagire in ottica futura. Alla presentazione sono intervenuti il Presidente della Camera, Laura Boldrini, il Ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia e il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, oltre allo stesso Violante ed Enrico Seta, Direttore scientifico di “Italiadecide”. La novità del 2016 è rappresentata soprattutto dal Premio “Amministrazione, cittadini, imprese”, patrocinato dal Ministero della Pubblica Amministrazione, per portare a conoscenza dei cittadini esempi virtuosi di un’amministrazione pubblica che eroga servizi qualitativamente elevati ed efficienti, con un impiego oculato di risorse pubbliche. Al fine dell’assegnazione del premio è stata prevista l’istituzione di una Commissione, con a capo il manager di grande esperienza Vito Gamberale, tra le altre cose ex Amministratore Delegato di Tim ed ex Amministratore Delegato di F2i. Assieme ai ministri Lorenzin e Madia, Gamberale ha consegnato le targhe ai vincitori: Mario Cavalli, Direttore Generale del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Bologna e Nicolò Cugno, Direttore Generale del Centro di riferimento oncologico della Basilicata (Crob), realtà d’eccellenza Rionero in Vulture (PZ) per le cure antitumorali.

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VITO GAMBERALE CHAIRED THE COMMITTEE AWARDING THE “ADMINISTRATION, CITIZENS, ENTERPRISES” PRIZE ESTABLISHED BY THE ITALIADECIDE ASSOCIATION

Italiadecide – an association managed by Luciano Violante, former President of the Italian Chamber of Deputies – has long committed to foster quality of public policies. On March 21st the Association presented its latest report on digital transformation and innovation at Palazzo Montecitorio, seat of Italy’s Chamber of Deputies. The Association strives to promote recognition and acknowledgement of the many entities successfully operating in Italy, showing a positive trend for the future. The current President of the Italian Chamber of Deputies Laura Boldrini, the Minister for Public Administration Marianna Madia, and the Minister of Health Beatrice Lorenzin, along with Violante and Enrico Seta – Scientific Director of “Italiadecide” – attended the presentation. The “Administration, citizens, enterprises” award – sponsored by the Ministry for Public Administration – is a major new highlight for 2016. The prize aims to inform the citizens about virtuous examples of efficient public administration bodies delivering high quality, efficient services and wisely using public resources. At the end of the awarding ceremony, a Committee was established, chaired by Vito Gamberale – a widely experienced manager, who amongst others is also former CEO of TIM and F2i. Gamberale and the ministries Lorenzin and Madia assigned two plaques to the winners: Mario Cavalli, General Manager of the Polyclinic Sant’Orsola Malpighi (University Hospital of Bologna) and Nicolò Cugno, General Manager of the Cancer referral centre of the Basilicata region (Crob) – centre of excellence for cancer care in Rionero in Vulture (Potenza, Italy).

GRANDI LAVORI FINCOSIT: IL GRUPPO GUIDATO DA VITO GAMBERALE SI AGGIUDICA COMMESSE PER OLTRE 270 MILIONI DI EURO NEL PRIMO TRIMESTRE 2016

Il 2016 inizia molto positivamente per Vito Gamberale e Grandi Lavori Fincosit. Nel primo trimestre dell’anno, il gruppo si aggiudica commesse per oltre 270 milioni di euro portando così il backlog di lavori a 2 miliardi. Lo rende noto un comunicato che specifica come l’azienda sia riuscita a vincere gare negli Stati Uniti per la realizzazione della pista di atterraggio dell’aeroporto di Asheville e la costruzione di un’autostrada in Florida. All’interno dei confini nazionali, Grandi Lavori Fincosit si è aggiudicata la realizzazione di un nuovo ospedale a Udine e la costruzione di due gallerie ferroviarie per l’alta velocità Milano-Genova. Il presidente del CDA, Vito Gamberale, ha commentato con ottimismo la prosecuzione dell’attività di ripresa e crescita del gruppo, sottolineando come GLF stia portando avanti un disegno industriale mirato a nuove acquisizioni nei settori a maggiore specializzazione, in Italia e all’estero. Tale strategia permetterà all’azienda di consolidare e poi aumentare progressivamente i fatturati grazie al contributo proveniente dai mercati esteri, in evidente crescita già nel 2016. Il successo ottenuto con l’assegnazione delle nuove commesse è da ricercare anche nella recente acquisizione di SELI Overseas, società fra le prime al mondo nel settore del tunneling. Tutto questo rientra nei piani aziendali che comprendono il rafforzamento della presenza di Grandi Lavori Fincosit in aree estere come gli U.S.A., dove lavora ormai in forma stabile da oltre vent’anni.

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GRANDI LAVORI FINCOSIT: THE GROUP CHAIRED BY VITO GAMBERALE ACQUIRED NEW ORDERS WORTH OVER 270 MILLION EUROS IN THE FIRST QUARTER OF 2016

Very positive start of 2016 for Grandi Lavori Fincosit (GLF) and Vito Gamberale – In the first quarter of this year, the Group acquired new orders worth over 270 million Euros, thus achieving an order backlog of 2 billion Euros. The news was announced in a press release that explained how the company managed to win the US tenders for the building of a new runway for the Asheville airport and a new highway in Florida. In Italy, Grandi Lavori Fincosit acquired the construction project of a new hospital in Udine and two new highway tunnels for the high-speed rail line between Milan and Genoa. Vito Gamberale – chair of the Board of Directors – optimistically expects the current positive Group’s recovery and growth trend to continue: he explained how GLF is putting in place an industrial plan targeting new acquisitions in more specialised segments both in Italy and abroad. This strategy will allow the company to consolidate and then progressively increase its turnover thanks to the results achieved on foreign markets, which are already showing a clear growth trend in 2016. These successful results achieved with the assignment of the new orders are also to be ascribed to the recent acquisition of SELI Overseas, a leading worldwide company operating in the tunnelling segment. This is all part of Grandi Lavori Fincosit’s corporate plans, which targets the strengthening of the company’s presence abroad, such as in the USA, where it has been operating on a permanent basis for over 20 years now.

 

VITO GAMBERALE E LE ENERGIE RINNOVABILI

Il  manager ha preso parte al Convegno di Primavera 2016, organizzato da Itinerari Previdenziali, portando la testimonianza di un primario operatore delle energie rinnovabili di cui è Presidente, Quercus Assets Selection

Il Presidente di Quercus Assets Selection, Vito Gamberale, ha rilasciato alcune dichiarazioni a margine del Convegno di Primavera 2016, organizzato da Itinerari Previdenziali, realtà indipendente che si occupa di ricerca, formazione ed informazione nel welfare e nei sistemi di protezione sociale.

Il tema dell’edizione 2016 del Convegno, ha sottolineato Gamberale, è estremamente importante: come conciliare lo sviluppo del Paese con l’esigenza dei risultati detraibili dagli investimenti da parte di un fondo previdenziale. In questo senso, Gamberale ha portato la testimonianza del fondo Quercus, illustrando una proposta basata sulle energie rinnovabili, che “rappresentano il futuro del Mondo”, attraverso la “decarbonizzazione”.

Da un punto di vista finanziario, uno dei vantaggi degli investimenti nelle energie rinnovabili è costituito da cash flow stabili e prevedibili. Un mercato molto interessante, in Italia come nel resto del Mondo, è rappresentato soprattutto dal settore secondario, con operazioni di acquisizione ed aggregazione di asset già esistenti.

Gli investimenti nelle rinnovabili, secondo Gamberale, sono una valida alternativa ai tumulti e all’incertezza che vengono dal mondo della finanza, tanto che investire nelle rinnovabili è paragonabile ad investire in bond a rendimento alto e certo, in quanto il “sottostante” ha un elevato grado di attendibilità.

Un filmato con le considerazioni di Vito Gamberale è disponibile al seguente indirizzo web:

https://www.youtube.com/watch?v=LMoDAtXScNk

VITO GAMBERALE RITORNA IN AUTOSTRADA

Dopo una lunga esperienza nelle autostrade italiane, il top manager agnonese guiderà Grandi Lavori Fincosit nella realizzazione di una highway negli USA

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, Grandi Lavori Fincosit – storica società che progetta e realizza grandi opere pubbliche e private, presieduta da circa un semestre da Vito Gamberale – avrebbe vinto la gara per la realizzazione di un tratto di una highway in Florida, negli Stati Uniti. Nello specifico, Grandi Lavori Fincosit si occuperà di un lotto della Wekiva Parkway, nella contea di Lake County, dislocata nei pressi di Orlando.

Di recente, oltre alla commessa aggiudicata negli Stati Uniti, Grandi Lavori Fincosit si sarebbe inoltre aggiudicata un appalto per la realizzazione di due gallerie ferroviarie per l’alta velocità nel tratto Milano-Genova, per un valore di 165 milioni di euro.

VITO GAMBERALE NOMINATO PRESIDENTE DI QUERCUS ASSETS SELECTION

Dopo l’ingresso in veste di azionista e Presidente del Gruppo PSC e di Iterchimica, l’Ingegner Gamberale assume anche la presidenza della società specializzata nelle energie rinnovabili

Nuovo incarico  per Vito Gamberale. Il top manager è stato di recente nominato alla presidenza di Quercus Assets Selection (QAS), società di gestione di Fondi Inglesi specializzati nel settore delle Energie Rinnovabili ed avviati  nel 2010 da Simone Borla e Diego Biasi.

Nell’ultimo anno, dopo aver lasciato l’incarico di Amministratore Delegato di F2i (Fondi italiani per le infrastrutture), Gamberale ha intrapreso una nuova attività, quella di Investor Manager, che lo ha portato ad investire, in qualità di azionista e, di conseguenza, ad assumere l’incarico di Presidente,  dapprima nel Gruppo PSC e, successivamente, in Iterchimica, sino alla recentissima nomina alla presidenza di Quercus.

Attualmente QAS gestisce due fondi, focalizzati sul comparto delle energie rinnovabili con investimenti di lungo periodo. Il Gruppo, che punta alla crescita sia in Italia che all’estero, ha di recente lanciato 3 nuovi Fondi: Quercus Italian Wind, con un obiettivo di raccolta pari a 150 milioni di euro da impegnare nei prossimi due anni, per arrivare ad una potenza installata complessiva di 300 MW nel settore eolico; Quercus Italian PV, con obiettivo di raccolta sempre di 150 milioni di euro da investite nel settore fotovoltaico, per una potenza globale di oltre 200 MW; Quercus European Renewable (QER), con raccolta target di 250 milioni di euro, da investire in Europa ( 3 Paesi) in comparti differenziati delle Energie Rinnovabili.

Soddisfatto dell’ingresso di Gamberale nel Team di Quercus, l’Amministratore Delegato della società, Diego Biasi, ha dichiarato di essere profondamente orgoglioso “che un manager del calibro di Vito Gamberale abbia individuato in Quercus una piattaforma di sviluppo dalle potenzialità elevate nel settore delle Energie Rinnovabili”.

Soddisfazione anche da parte dello stesso Gamberale, che ha dichiarato di essere contento di mettere al servizio la propria esperienza nel settore delle infrastrutture energetiche per “un progetto importante come finalità industriali ed attualità ecologiche“.

http://borsaitaliana.it.reuters.com/article/fundsNews/idITL5N0ZW1K320150716

VITO GAMBERALE E L’INTRODUZIONE DELLA PRIMA SPAC IN ITALIA

La prima SPAC introdotta in Italia alla fine del 2010 nasce da un’iniziativa di Vito Gamberale, Roland Berger e Carlo Mammola col nome di Italy1 Investment.

Veicolo societario di recente diffusione nel nostro Paese, le SPAC (acronimo di Special Purpose Acquisition Company) sono nate negli Stati Uniti d’America, dove trovano ampia diffusione in particolare nei segmenti NYSE e NASDAQ della borsa americana.

In un primo momento, il regolamento di Borsa non consentiva la costituzione delle SPAC in Italia e, anche per questo motivo, il modello attraversa ancora oggi una fase embrionale. Il primo esempio nazionale si deve all’iniziativa dei manager Roland Berger (già forte di un’esperienza analoga in Germania, con Germany1), Vito Gamberale (coinvolto nell’iniziativa da Berger), e Carlo Mammola che, alla fine del 2010, presentarono la domanda di quotazione della prima SPAC a Piazza Affari: Italy1 Investment, quotata al segmento MIV di Borsa Italiana alla fine di gennaio 2011.

La Società, presieduta dagli stessi Gamberale e Berger, si propose come un classico esempio di SPAC: un veicolo d’investimento che raccoglie fondi e si quota in Borsa con lo specifico obiettivo di individuare una società cosiddetta “target” con la quale completare, in un momento successivo, un processo di fusione che le consente di accedere al mercato azionario. La target prende infatti il posto della SPAC nel medesimo segmento di Borsa.

Obiettivo: semplificare il processo di quotazione per piccole e medie aziende che, di solito, incontrano difficoltà in questo senso. “Le grandi aziende vanno in Borsa da sole. Le medio-piccole no. Troppi costi, eccessiva burocrazia, molti rischi e incertezze. Per questo ritengo che l’Italia sia terreno di coltura ideale per la SPAC”, spiegò lo stesso Gamberale nell’estate 2011 ad Affari & Finanza – la Repubblica.

Nel caso specifico di Italy1 Investment, la società target fu individuata nel Gruppo IVS, leader nazionale nel settore della distribuzione automatica. La fusione (business combination) fu approvata nel maggio 2012 e portò alla quotazione dell’IVS Group sul segmento MIV di Borsa Italiana.

Di norma, le SPAC sono veicoli d’investimento la cui vita media è di 18-24 mesi, allo scadere dei quali, in caso non sia stata individuata nessuna società target, è previsto lo scioglimento della società e la restituzione del capitale agli investitori. Entro due anni dalla sua costituzione, pertanto, la SPAC deve formulare una lettera d’intenti finalizzata ad un investimento.

Tra i vantaggi per gli investitori si annoverano un impegno limitato a soli due anni, la restituzione del capitale, qualora l’operazione dopo due anni non vada in porto, e la totale assenza di management fees sulla raccolta. Tra gli azionisti della SPAC vi è inoltre lo stesso managment team, la cui competenza e reputazione sono alla base della fiducia degli investitori che, in una prima fase, ancora non conoscono quale sarà la società target.

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VITO GAMBERALE – LAUNCH OF THE FIRST SPAC IN ITALY

The first Italian SPAC, Italy1 Investment, was founded at the end of 2010 after an initiative of Vito Gamberale, Roland Berger and Carlo Mammola.

SPACs (Special Purpose Acquisition Companies) are vehicle companies; this business model was first launched in the United States, where SPACs are particularly common in the NYSE and NASDAQ stock markets.

Initially, the Italian Stock Exchange regulations would not allow the creation of SPACs; also for this reason, this model is still today at an early development stage. The first example of SPAC at Italian level was designed by Roland Berger (who had a similar experience in Germany with Germany1), Vito Gamberale (who took part in Berger’s initiative), and Carlo Mammola; at the end of 2010, the managers submitted their application for listing the first SPAC on the Italian Stock Exchange (Piazza Affari), Italy1 Investment, which was listed on the MIV segment of the Italian Stock Market by the end of January 2011.

The company, chaired by Gamberale and Berger, was a typical SPAC: an investment vehicle for fund-raising listed at the stock exchange with the specific objective to identify a target company to merge with, in order to be able to access the stock market. The target company would then actually replace the SPAC in the stock market segment.

The objective of the transaction is to make the listing procedure easier for small and medium enterprises that usually face difficulties in this process. “Big companies don’t need support to enter the stock exchange. SMEs do, because of high costs, excessive bureaucracy, and various risks and uncertainties. I therefore believe that Italy can be a perfect environment for SPACs,” Gamberale explained in an article published in the business and finance supplement of the Italian newspaper La Repubblica in the summer of 2011.

In the specific case of Italy1 Investment, the target company was identified within the IVS Group, a national leader in the automatic vending sector. The merger (business combination) was approved in May 2012 and allowed the IVS Group to be listed on the MIV segment of the Italian Stock Exchange.

Generally, SPACs are investment vehicles with an average 18 to 24-month lifespan, after which time the company is dissolved and the assets are returned to investors, in case no target company is identified. Within 2 years since foundation, therefore, a SPAC needs to finalise a letter of intent for investments.

The advantages for investors include a limited commitment of 2 years, capital repayment (in case the transaction is not finalised after two years), and no management fees on the fund-raising. In addition, the SPAC shareholder base often includes the management team, whose expertise and reputation the investors can trust, considering that in the first stages they don’t know which target company will be selected for the SPAC.

VITO GAMBERALE PRESIDENTE DI ITERCHIMICA

L’investor manager entra nell’azionariato della società con una quota di minoranza e assume la carica di Presidente.

Nuovo incarico per Vito Gamberale. Il top manager è stato di recente nominato Presidente di Iterchimica, società in cui ha anche investito acquisendo una quota minoritaria.

Iterchimica è un’azienda bergamasca – fondata nel 1967 da Gabriele Giannattasio – che opera in oltre 70 Paesi del mondo nel mercato degli additivi per asfalti. Un mercato di nicchia, ma con un elevato potenziale di crescita, capace di suscitare l’interesse di Gamberale, impegnato in una nuova fase della sua carriera, con il ruolo di investor manager in imprese ad elevato potenziale di crescita: dallo scorso ottobre è Presidente ed azionista anche del Gruppo PSC, attivo nel settore dell’impiantistica tecnologica di edifici, metropolitane, ferrovie ed autostrade.

Mi ha impressionato positivamente la famiglia Giannattasio, che coniuga l’intuizione tecnologica e dei prodotti che ha avuto Gabriele con l’impegno manageriale e imprenditoriale dei giovani figli”, ha dichiarato Vito Gamberale sulle pagine del Corriere della Sera.

Il ruolo di Gamberale, forte della sua lunga esperienza manageriale, è quello di contribuire ad un ulteriore processo di crescita, soprattutto a livello internazionale, di Iterchimica.

Sono fiducioso che, grazie alla sua esperienza, troveremo, insieme ai miei figli, l’impulso per raggiungere nuovi traguardi”, ha dichiarato il fondatore di Iterchimica, Gabriele Giannattasio che guida la Società insieme ai figli Alessandro, Mariella e Federica.

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VITO GAMBERALE APPOINTED PRESIDENT OF ITERCHIMICA

Investor manager Vito Gamberale acquired a minority share of the company and was appointed President

A new appointment for Vito Gamberale. Top manager Vito Gamberale was recently appointed President of Iterchimica, a company he invested in through the acquisition of a minority share.

Iterchimica was founded in 1967 in the Bergamo area by Gabriele Giannattasio: the company operates in the asphalt additives market in over 70 countries worldwide. This niche market with a high growth potential attracted Gamberale, who is now engaged in a new phase of his career as investor manager in companies with elevated growth potential: since last October he is shareholder and President of the PSC Group, operating in the business of engineering and contracting of railway and metro networks, highways, and buildings.

I was positively impressed by the Giannattasio family: they combine Gabriele’s technology and product insight with his young offspring’s managerial and entrepreneurial engagement”, commented Vito Gamberale in an article in the Italian newspaper Corriere della Sera.

Thanks to his wide managing experience, Gamberale is now contributing to further enhance Iterchimica, particularly at international level.

I am confident that Gamberale’s expertise will provide new impulse to achieve further goals”, stated Iterchimica’s founder Gabriele Giannattasio, who manages the company with his offspring Alessandro, Mariella, and Federica.

LO SVILUPPO DELLA TELEFONIA MOBILE NEGLI ANNI ’90 IN ITALIA

All’inizio degli Anni ’90, l’Italia figura tra i Paesi europei con la più bassa penetrazione delle tecnologie radiomobili. La percentuale è, infatti, inferiore allo 0,5%. Un valore decisamente esiguo, se paragonato a quanto fatto registrare, nello stesso periodo, da altri Paesi europei, di gran lunga più innovativi in questo settore, quali Svezia (5,4%), Finlandia (5,2%), Norvegia (4,7%), Danimarca (2,9%) e Regno Unito (2%). Il divario è strettamente legato alla rapida evoluzione delle tecnologie adottate sino ad allora e alle innovazioni che si stanno profilando nel futuro imminente.

Nella seconda metà degli Anni ’80, i principali Gestori telefonici europei si erano molto impegnati nella standardizzazione della tecnologia GSM, sistema molto innovativo a quei tempi, in quanto integralmente digitale sin dalla sua concezione. Quando si arriva a uno stallo nell’impiego di questa tecnologia, SIP, guidata dal manager Vito Gamberale, compie una scelta coraggiosa e controcorrente rispetto a tutti i competitor, che si rivelerà vincente: sviluppare la tecnologia TACS, con un piano di investimenti di oltre 3.000 miliardi di Lire per un progetto da portare a termine in 4 anni. Il team predisposto da SIP ha inoltre la lungimiranza di creare una rete capillare di vendita, con un aumento, dai 100 negozi diretti iniziali, a oltre 2.500 punti vendita, tutti collegati al sistema informatico centralizzato della Società telefonica.

Il piano prende avvio nel 1990, in concomitanza con i mondiali di calcio ospitati quell’anno proprio dall’Italia, e tale sfida rappresenta il punto di partenza per la diffusione del radiomobile nel nostro Paese. In questo modo, il radiomobile diventa infatti, a tutti gli effetti, un servizio di massa: si realizza così una vera e propria rivoluzione a livello europeo, con la liberalizzazione della vendita dei terminali (gestita sino ad allora dagli operatori di altri Paesi in regime di monopolio) e la nascita di una nuova categoria economica, il “dealer” della telefonia mobile.

Nel giro di due anni, dal 1991 al 1993, i clienti del radiomobile quadruplicano. Nell’ottobre 1993, tale crescita esponenziale viene coronata dalla premiazione del milionesimo cliente radiomobile. In questo periodo trova inoltre impiego, per la prima volta, il termine “telefonino” e, nel 1994, nasce Telecom Italia – operatore unico nazionale dalla fusione degli operatori di rete fissa. Alla fine dell’anno gli utenti radiomobili crescono sino ad arrivare a 2.240.000, un numero superiore di 10 volte rispetto a quello fatto registrare nel 1990. Il TACS si rivela così l’investimento più efficace non soltanto per l’Azienda, ma anche per il Mercato.

 

LA NASCITA DI TIM

Oltre allo sviluppo della tecnologia TACS, la Divisione Radiomobile di Telecom Italia si occupa di sviluppare, parallelamente, anche la rete GSM. Il crescente peso assunto dal mercato radiomobile porta all’assunzione da parte della Società di figure altamente specializzate, a supporto di una linea commerciale moderna ed innovativa.

Nel luglio 1995, prima fra tutti gli altri incumbent europei, Telecom Italia decide di lavorare allo spin-off della propria Divisione Radiomobile: nasce così TIM – Telecom Italia Mobile e Vito Gamberale viene nominato primo Amministratore Delegato. A seguito della scissione, la nuova società viene quotata in Borsa al prezzo di 1,1 euro per azione, ottenendo in soli 4 mesi una rivalutazione del 40%.

Un’ulteriore importante tappa nella diffusione della telefonia mobile si registra alla fine del 1996.

Nel periodo natalizio, infatti, TIM lancia quella che in seguito verrà definita una killer move: la carta prepagata. Si tratta di una vera e propria rivoluzione nel mercato della telefonia mobile, che si evolve definitivamente da servizio d’élite a servizio di massa. Il successo fu senza precedenti e ben al di sopra delle attese, con l’acquisizione di oltre diecimila nuovi clienti al giorno. Nel solo mese di dicembre, la società guidata da Gamberale acquisisce oltre 450.000 nuovi clienti, pari a circa l’1% della popolazione nazionale, mentre l’anno successivo si aggiungono alla clientela di TIM circa 5 milioni di persone, con un incremento superiore al doppio di quanto registrato nel 1996.

Nel febbraio 1997 TIM viene per questo premiata come “operatore più innovativo al Mondo”.

A fine 1998 l’Italia entra finalmente a far parte del gruppo di testa a livello europeo per penetrazione del servizio di telefonia mobile, davanti a Paesi come il Regno Unito.

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DEVELOPMENT OF MOBILE TELECOMS IN ITALY IN THE 90s

In the early 90s, Italy was among the European countries with the lowest radio mobile technology diffusion, accounting namely for less than 0.5% ─ an undoubtedly small figure, if compared to the values recorded by other European countries in the same period, far more innovative in this sector, such as Sweden (5.4%), Finland (5.2%), Norway (4.7%), Denmark (2.9%), and the UK (2%). This gap was tightly connected with the fast development of technologies introduced back then and innovations that were about to be launched.

In the second half of the 80s, the major European telephone companies were deeply committed in standardising the GSM technology ─ an extremely innovative system for that time, which became fully digital since its launching. When this technology reached a deadlock, SIP ─ chaired by manager Vito Gamberale ─ bravely bucked other competitors’ trends and decided to develop the TACS technology with an investment plan of over 3,000 billion Lira for a project to be completed in 4 years. This strategy proved to be successful. SIP deployed a team that created a capillary sales network with foresight, which increased from the initial 100 direct stores to over 2,500 POSs, all connected through the telephone company’s central IT system.

The plan was launched in 1990 ─ the same year Italy hosted the football world cup ─ a challenge marking the beginning of radio mobile diffusion in the country. In consequence, radio mobile telecoms fully became a mass service, marking a true revolution at European level through the liberalisation of terminal sales (managed up to then by the monopoly of other countries’ operators) and developing a new economy category: mobile telecom “dealers”.

Within two years (1991-1993), radio mobile customers had a 4-fold increase. In October 1993, such exponential growth culminated with the millionth radiomobile customer award. During this period, the word “mobile phone” was introduced for the first time, and in 1994, Telecom Italia was created through the merger of fixed telephone operators becoming the sole national company. By the end of that year, radio mobile users increased to 2,240,000, a 10-fold figure if compared to the 1990 data. TACS therefore proved to be the most efficient investment for both the company and the market.

The Launch of TIM

Besides developing the TACS technology, Telecom Italia’s radio mobile division simultaneously focused on developing the GSM network. The radiomobile market’s growing relevance led the company to hire highly specialised professionals to support a modern and innovative commercial strategy.

In July 1995, the first among all European incumbents, Telecom Italia decided to spin off its radiomobile division, launching TIM – Telecom Italia Mobile and appointed Vito Gamberale as the first CEO. Following the spin-off, the new company was listed on the Italian stock market at the price of 1.1 Euro per share, gaining a 40% revaluation in just four months.

A further important milestone in the mobile telecom diffusion was recorded during Christmas 1996 when TIM launched what was later defined as a killer move: prepaid SIM cards. A true revolution in the mobile telephone market, shifting from exclusive to mass service for good. This unprecedented success outgrew all expectations with the acquisition of over 10,000 new customers each day. Just in December, the company chaired by Gamberale acquired over 450,000 new clients, accounting for approximately 1% of the Italian population, and in the following year around 5 million users became TIM customers, an over 2-fold increase compared to the 1996 data.

This led to awarding TIM as the “most innovative operator worldwide” in February 1997.

In late 1998, Italy finally joined the top group of European operators for mobile telephone diffusion, ranking above countries like the UK.